Albicocco ANTONIO ERRANI

L’albicocco è una pianta originaria della parte di Cina nordorientale confinante con la Russia. Crescerebbe selvatico in natura in Cina da ben 4 000 anni. Oggi è diffuso in oltre 60 paesi e viene coltivato in climi caldi o temperati e relativamente asciutti. L’albicocco alias Prunus armeniaca è un arbusto sempreverde che richiede molta luce per poter crescere e fruttificare. Ama essere posizionato in zone molto soleggiate e non sopporta l’ombra. Può essere coltivato sia in pianura che in collina ma, non resistendo molto al freddo, può arrivare fino a massimo 700 m di altitudine. Resistente al freddo, durante l’inverno tollera una temperatura fino a -12 °C senza alcun problema. Le fioriture, che spuntano da fine febbraio a metà marzo, sono molto delicate e possono essere molto danneggiate dalle brinate tardive. Il terreno più adatto è tendenzialmente sabbioso e molto ricco di sostanza organica quindi bisogna assolutamente evitare i terreni ricchi di argilla che provocherebbero i ristagni idrici, molto pericolosi per la pianta.&nbsp; La raccolta delle albicocche dipende dal tipo di varietà impiantata. Le cultivar più precoci, coltivate soprattutto al Sud, sono pronte entro metà giugno. Quelle a maturazione media possono essere raccolte da metà giugno a metà luglio. Quelle più tardive si raccolgono entro la prima decade di luglio. Non richiede eccessive concimazioni.&nbsp;&nbsp;Le dimensioni e l’aspetto possono variare a seconda della stagione e del periodo in cui viene acquistata.<p style=”margin-bottom: 1.5em; color: rgb(86, 86, 86); font-size: 15px;”><br></p>&nbsp;